La t-shirt è oggi un mezzo d’espressione potentissimo, che tanti giovani designer e stampatori cercano di trasformare in un’opportunità di business. Scegliere le tecnologie e i canali di comunicazione più indicati alle proprie esigenze diventa quindi fondamentale.
L’esigenza di raccontarsi attraverso i capi d’abbigliamento appartiene all’umanità da sempre. Probabilmente la t-shirt è l’indumento che più di tutti ha consacrato questa abitudine secolare. Qualche anno fa il New York Times provò a ripercorrere la nascita di questo iconico indumento. A quanto pare, la prima maglietta a girocollo venne commercializzata nel 1904 da un’azienda di abbigliamento intimo, la Cooper Underwear Company sulla base di una serie di esperimenti condotti nel corso dell’Ottocento per introdurre un capo di abbigliamento pratico in tessuto elastico, ideale per il lavoro. A partire dagli anni Cinquanta, celebrità del cinema e della musica hanno contribuito a renderla un “must have”, simbolo di ribellione giovanile. Oggi le magliette personalizzate sono tornate protagoniste delle passerelle internazionali. Le grandi case di moda hanno saputo cogliere questa nuova tendenza a concepire la t-shirt come “statement” un mezzo per esprimere messaggi politici, sociali, ironici. Di conseguenza, complice anche la progressiva affermazione degli e-commerce, negli ultimi anni sono nate piccole imprese intenzionate a farsi strada nel mondo del fashion e dello streetwear. Spesso si parla di brand creati da giovanissimi come Dolly Noire. Fondato nel 2013 da un gruppo di ventenni, amici d’infanzia, ha raggiunto in poco tempo il successo online e oggi conta oltre 300 punti vendita che lo distribuiscono.
Affidarsi ai professionisti
Per le aziende diventa quindi cruciale affidarsi a professionisti della stampa di t-shirt, che non si limitino a riprodurre un logo o un motivo sul capo, ma possano offrire una consulenza a 360°. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Selis, responsabile marketing di Market Screentypographic, azienda cagliaritana specializzata nella vendita di forniture per serigrafi. Qualche anno fa Selis ha lanciato un corso di formazione itinerante, volto a creare una nuova figura professionale, quello che lui ha rinominato il “T-shirtaro”. «Storicamente i brand si sono sempre affidati alle serigrafie, lasciandosi attrarre dai prezzi molto competitivi. Col passare del tempo, però, i clienti sono diventati molto più esigenti; è diventato necessario sviluppare competenze trasversali che includono conoscenza di social media marketing e videomaking. Molto spesso una strategia di comunicazione efficace funziona più di un prezzo basso» spiega Selis.
Tecnologie di stampa: quale scegliere?
Negli ultimi anni le tecnologie di stampa su tessuto si sono evolute rapidamente e le alternative alla tradizionale serigrafia sono diventate sempre più performanti. Ma come capire quale soluzione si adatta meglio alla propria tipologia di business? Secondo Selis, la serigrafia resta una delle tecnologie più affidabili, nonché l’unica che permette di realizzare effetti tattili e tridimensionali (i cosiddetti alti spessori); non a caso, è utilizzata prevalentemente nell’ambito della moda. La stampa DtG si adatta perfettamente alle esigenze degli online printers, soprattutto perché permette di realizzare piccole tirature con un elevato grado di personalizzazione. Uno dei limiti di questa tecnologia è dato che permette di effettuare stampe di qualità soltanto su capi di colore chiaro. C’è poi la stampa sublimatica, che garantisce una resa cromatica superiore rispetto alle altre tecnologie, ma richiede che il materiale su cui si stampa sia sintentico o composto da fibre miste, con una percentuale di cotone del 35% massimo. Per questo viene utilizzata prevalentemente nell’ambito dello sportswear, dove è richiesta un’elevata risoluzione dell’immagine ma anche un ricambio molto veloce dei capi. Infine ci sarebbero i sistemi stampa e taglio che però ormai trovano applicazione quasi esclusivamente in ambito pubblicitario. A prescindere dal sistema di stampa utilizzato, la vera forza di un’azienda di stampa resta comunque la capacità di combinare effetti diversi, ottenuti con tecnologie diverse, per realizzare soggetti unici, che sarebbero altrimenti impossibili da realizzare.
L’importanza di una strategia di comunicazione efficace
«Nella mia esperienza di consulente e formatore noto che spesso si tende a sottovalutare l’importanza di una strategia di comunicazione efficace. Molti sono convinti che dotarsi di tecnologie performanti sia l’unico fattore a cui prestare attenzione. La verità è che non ci si può più permettere di essere stampatori “passivi” che si limitano ad avviare la stampa di un file. I brand sono alla continua ricerca di innovatori, persone che all’occorrenza siano in grado di intervenire in fase di progettazione. Per questo ai miei studenti raccomando di acquisire competenze trasversali, soprattutto se si lavora prevalentemente online» prosegue Selis. Coltivare la brand identity è fondamentale per costruire una community di clienti, che si rispecchiano nei valori che un’azienda decide di promuovere. Per farlo è importante riconoscere il valore di una comunicazione aziendale efficace. Per esempio, può essere utile raccontare ai propri clienti come si svolge la progettazione, come si svolgono le fasi di preparazione e confezionamento o quali sono i materiali utilizzati.
Online o offline: chi vince?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda. «Chi lavora con soluzioni di stampa DtG non deve fare altro che aprire un marketplace per cominciare a vendere online, mentre la serigrafia funziona ancora bene nella vendita al dettaglio – conclude Selis. Resta il fatto che un brand vincente riesce a utilizzare entrambi i canali con maestria, differenziandone lo stile. Senza mai dimenticare che le diverse professionalità coinvolte – dall’agenzia di comunicazione al reparto grafica fino alla stampa – non sono entità a se stanti, ma devono lavorare all’unisono per veicolare un messaggio che risulti il più autentico possibile».