Nell’industria tessile, la cancellazione delle principali fiere di settore ha privato tutti gli operatori della filiera di uno spazio “fisico” in cui incontrare clienti e prospect. Proprio da questa necessità nasce WTIN – Innovate Textile&Apparel Virtual Trade Show, l’evento online che dal 15 al 30 ottobre invita costruttori di tecnologie e produttori di materiali a presentare le più recenti innovazioni al pubblico su scala globale, senza restrizioni legate al distanziamento fisico. Abbiamo chiesto ad alcuni dei partecipanti di raccontarci come vivono questo passaggio al virtuale.
Come sarà la vostra proposta in occasione dell’edizione virtuale di WTIN?
Sul nostro stand virtuale, presenteremo la nostra gamma completa di soluzioni destinate alla stampa tessile e al mondo dell’Out-Of-Home. In particolare, vogliamo puntare l’attenzione sulle linee a pigmento di aleph, che ci stanno dando particolare soddisfazione sia per la qualità dei nostri inchiostri – che si contraddistinguono per la resa e la brillantezza dei colori e solidità – sia perché rispecchiano la nostra vision orientata a promuovere un’evoluzione sempre più sostenibile del settore della stampa tessile.
Ora che la transizione al virtuale è sia un’esigenza che un trend, quali sono le strategie per distinguersi dai competitors?
Sono due le aree sulle quali abbiamo concentrato i nostri sforzi. Da un lato, stiamo puntando a potenziare il servizio ai nostri clienti. A questo proposito, stiamo lavorando a un nuovo software per la gestione – tramite una piattaforma cloud – del customer care: questa soluzione ci consentirà sia di interagire costantemente con i clienti, sia di gestire con grande efficienza tutta la parte dell’assistenza tecnica e forecast inchiostri. Dall’altro, negli ultimi anni abbiamo potenziato molto la comunicazione digitale dell’azienda: grazie a newsletter mirate e all’utilizzo dei social media, riusciamo a interagire in modo costruttivo con i nostri clienti e a fare engagement, proponendo contenuti diversi, da promozioni a tematiche di attualità nel settore fino a novità in ambito di tecnologia e applicazioni.
Come offrire valore aggiunto e un’esperienza utente personalizzata usando i nuovi strumenti che le fiere virtuali mettono a disposizione?
Per aleph, quella a Textile & Apparel Virtual Trade Show rappresenta la prima partecipazione a un evento fieristico virtuale. Siamo entusiasti della possibilità di mettere in vetrina tutte le nostre soluzioni e di poter accogliere visitatori virtuali provenienti da tutto il mondo. Per questo, abbiamo coinvolto partner e dealer delle diverse regioni per garantire massima copertura dell’evento, 24/7. In questo senso, credo che – se ben pianificata – l’interazione virtuale possa rappresentare una fertile opportunità di engagement in questa fase delicata.
Quali sono le principali opportunità e difficoltà che un fornitore di tecnologie di stampa incontra al momento nel carpire l’interesse di prospect e clienti, specialmente nell’ambito della stampa tessile?
A fronte dell’escalation dell’emergenza COVID-19 e della conseguente cancellazione di tutti gli eventi e appuntamenti, negli ultimi mesi la principale sfida per noi è stata quella di trovare una formula alternativa per continuare ad alimentare il dialogo con i clienti e intercettare prospect. Questa sfida si è trasformata in opportunità nel momento in cui ci ha spinto a potenziare l’uso dei social media e delle comunicazioni digitali per coinvolgere i nostri interlocutori. Allo stesso modo, siamo riusciti a trovare soluzioni alternative per gestire conversazioni e trattative con i clienti. Ad esempio, abbiamo condotto una serie di demo virtuali: i clienti assistono alla stampa di disegni da loro forniti – in remoto, tramite piattaforma virtuale –, mentre i campioni stampati – firmati e convalidati in loro “presenza virtuale” – vengono spediti. Questa formula ha funzionato molto bene, tanto che ci ha consentito di chiudere alcuni trattative anche durante il periodo COVID.
Come sarà la proposta di Epson in occasione dell’edizione virtuale di WTIN?
Abbiamo sviluppato una proposta in linea con il cambiamento di paradigma che stiamo vivendo in questi mesi con la transizione accelerata dal mondo fisico a quello digitale. L’obiettivo di una fiera, anche virtuale, è essere luogo di incontro e di business. Da questo punto di vista, lo sforzo da parte nostra è di presentare Epson e i nostri prodotti in maniera precisa ed efficace, creando uno stand virtuale d’impatto, impiegando tutti gli strumenti che il virtuale ci offre, dai video alle brochure digitali, dalle live chat ai video meeting, per favorire l’interesse all’incontro e al dialogo. In sintesi il nostro obiettivo, e il risultato davvero innovativo che ci aspettiamo, è la realizzazione di una sintesi intelligente tra virtuale e reale.
Ora che la transizione al virtuale è sia un’esigenza che un trend, quali sono le strategie per distinguersi dai competitors?
Il valore aggiunto di un evento fisico è che offre alle persone la possibilità di incontrarsi e socializzare da un lato, e di vedere in funzione e toccare con mano i prodotti presentati, dall’altro. Oggi per noi occupare uno spazio virtuale significa lavorare a una strategia di contenuti e visual in grado non solo di attirare clienti e prospect ma anche di comunicare in modo semplice ed efficace, generando opportunità di confronto diretto.
Come offrire valore aggiunto e un’esperienza utente personalizzata usando i nuovi strumenti che le fiere virtuali mettono a disposizione?
La chiave per offrire valore aggiunto credo sia l’accessibilità a contenuti specifici, brochure digitali e video, visualizzabili e scaricabili in qualsiasi momento – davvero H24. Inoltre, il digitale permette un’immediata profilazione e rende quindi più facile per i visitatori accedere a contenuti di interesse. Stiamo lavorando per condividere in modo chiaro i messaggi chiave del nostro brand non solo attraverso i materiali ma anche attraverso tutti i possibili spazi di interazione, grazie alle opportunità che ci offre la piattaforma, in particolare la comunicazione real-time attraverso live chat e video meeting. Siamo una società internazionale e, per Epson, partecipare a questo evento significa coinvolgere paesi di diversi continenti, dall’America al Giappone: questo ci consente di essere praticamente sempre online. Impiegheremo inoltre i social, un canale che usiamo abitualmente, per offrire contenuti rilevanti, intercettare il pubblico e invitarlo a venire a incontrarci virtualmente in fiera.
Quali sono le principali opportunità e difficoltà che un fornitore di tecnologie di stampa incontra al momento nel carpire l’interesse di prospect e clienti, specialmente nell’ambito della stampa tessile?
Senza dubbio la mancanza di eventi fisici, come ad esempio le fiere di settore, è un grande limite ma il virtuale in un momento storico come quello che stiamo vivendo è una grande opportunità che ci può aiutare a non perdere il contatto con i nostri clienti e gli operatori di settore. Credo tuttavia che, in un settore B2B come il nostro, la relazione personale, one-to-one, faccia ancora la differenza. La possibilità di incontrarsi e di mostrare il prodotto, come ad esempio facciamo abitualmente negli Epson Textile Solution Center presenti in vari paesi, ci permette di capire le specifiche esigenze dei clienti e di fare con loro le prove di cui hanno bisogno. Oggi la rete permette di comunicare in maniera immediata ed efficace in tutto il mondo, con video e immagini, e di raccogliere l’interesse dei clienti e dei prospect, così da arrivare all’incontro diretto con tutte le informazioni utili per essere sempre più efficaci. Possiamo aspettarci che la stampa digitale si rivelerà l’elemento chiave in grado di rispondere alla crescente domanda di tirature sempre più brevi, consegne più rapide e produzione di tessuti altamente personalizzati, perfettamente in linea con le attuali esigenze del mercato tessile.
Mimaki è stata tra le prime aziende a proporre un evento online col sopraggiungere della pandemia. Oggi il “virtuale” costituisce sia un’esigenza che una tendenza, quali sono le strategie per distinguersi dai competitors?
Già nella prima fase dell’emergenza, ad aprile, siamo stati tra i primi costruttori a proporre un evento virtuale, lanciando il Virtual Print Festival. Questa prima esperienza ci ha permesso di migliorare volta per volta le nostre iniziative online. Nel farlo, ci siamo concentrati in modo particolare sull’individuazione delle tematiche che potessero risultare più interessanti e offrire quante più informazioni possibili al nostro target di riferimento. Inoltre, ci siamo assicurati di garantire contenuti extra, che arricchissero il palinsesto e rendessero più stimolante la partecipazione a questo genere di iniziative, tra cui sessioni interattive, sondaggi, tour “virtuali” per conoscere meglio le tecnologie in mostra e molto altro.
Qual è la strategia che avete messo in atto per garantire un’esperienza utente personalizzata, utilizzando i nuovi strumenti digitali che gli eventi virtuali hanno messo a disposizione?
Innanzitutto, Mimaki può contare su uno dei più ampi – se non il più ampio – portfolio di soluzioni per la stampa digitale attualmente presenti sul mercato. La nostra gamma di soluzioni comprende stampanti digitali destinate al settore del sign&graphics, stampanti UV e soluzioni per la stampa su tessuto, disponibili in diverse dimensioni e fasce di prezzo. A ciò si aggiungono le nuove soluzioni per la stampa 3D. Questa varietà ci permette di attingere a un vasto “paniere” di argomenti da trattare durante i nostri eventi virtuali. In aggiunta a ciò, abbiamo la fortuna di poter contare su una numerosa rete di clienti e partner, che si sono mostrati entusiasti di condividere le proprie competenze ed esperienze dirette nel corso dei nostri appuntamenti virtuali. La chiave della nostra strategia risiede nella capacità di restare in contatto con il nostro pubblico. Sin dall’inizio, dopo ogni singolo evento, abbiamo raccolto i feedback dei partecipanti e abbiamo utilizzato i loro commenti come punto di partenza per perfezionarci e offrire loro un’esperienza sempre migliore.
Sempre parlando dell’industria tessile, quali sono le principali opportunità che i costruttori di tecnologie possono cogliere in questo momento? Quali le difficoltà che si trovano ad affrontare?
Come molti altri settori, l’industria tessile ha subito pesantemente gli effetti della pandemia a livello globale. Con una situazione in costante evoluzione, è certamente difficile fare previsioni per il futuro. A fronte di ciò, abbiamo constatato che le aziende di stampa tessile sono state in grado di riprendersi da queste avversità a un ritmo sorprendente. Da una parte, riorganizzandosi a livello produttivo, dall’altro rendendo le proprie attività sempre più service-driven. In tal senso la stampa digitale risulta una fedele alleata, perché consente alle aziende tessili di offrire ai propri clienti un servizio efficiente e on-demand. Guardando al futuro, mi aspetto che questa emergenza produca diversi cambiamenti significativi nel modo in cui vengono gestite le aziende. Per fare un paio di esempi, a causa dell’impatto di COVID-19 sulle importazioni oltreoceano, molti marchi di moda e di abbigliamento stanno valutando un riavvicinamento degli impianti produttivi. Questa scelta si tradurrà, molto probabilmente, in un ripensamento dei metodi di produzione in ottica “locale” che, col passare del tempo, diventeranno sempre più competitivi. Al contempo, l’emergenza ha incoraggiato anche le aziende più scettiche a cogliere le opportunità offerte dall’online. Non solo i negozi online sono accessibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in qualsiasi luogo, ma semplificano e velocizzano la procedura d’acquisto, incoraggiando un maggior utilizzo della personalizzazione. Nonostante le circostanze attuali, la stampa tessile digitale è destinata a crescere e sbloccare nuove opportunità di applicazione. Anzi, sono convinta che la stampa digitale si rivelerà la chiave per facilitare la crescente domanda di tirature sempre più brevi, consegne sempre più rapide e una produzione di tessuti altamente personalizzata. Tutte caratteristiche perfettamente in linea con le nuove esigenze dell’industria tessile.