Dopo l’introduzione delle piattaforme P5 350 e la P5 210, il 3 dicembre Durst ha presentato una nuova arrivata. Si tratta del modello P5 350 HS progettato per far fronte a esigenze produttive molto elevate. Nella stessa occasione il costruttore altoatesino ha presentato le soluzioni Durst Automat e Durst Workflow, per efficientare e automatizzare i processi produttivi. Abbiamo chiesto ad Alberto Bassanello, Direttore Vendite di Durst Italia, di parlarci più approfonditamente della nuova soluzione.
Quali sono le principali innovazioni introdotte dalla nuova piattaforma? Per che tipo di utente è pensata?
Sono molte le novità introdotte con la nuova P5 350 HS, a iniziare dal numero di ugelli. È stato infatti raddoppiato il numero di testine dedicate ad ogni barra colore, passando da 4 a ben 8. Inoltre, per una versione così produttiva era indispensabile sviluppare anche un sistema di alimentazione e raccolta del materiale stampato completamente automatico, sicuro e che non limitasse la flessibilità del sistema. P5 350 HS, anche se configurata con il feeder automatico, gestisce senza alcun limite sia bobine singole sia doppie, così come l’inserimento di pannelli singoli. A queste innovazioni tecniche si aggiungono nuove opzioni come il Varnish, l’effetto glossy/opaco e la stampa in rilievo che ampliano ulteriormente le possibilità applicative per soddisfare anche le esigenze di personalizzazione più spinte. La nuova P5 350 HS è dedicata agli stampatori che già apprezzano la flessibilità, l’affidabilità e la qualità dei sistemi Durst e che necessitano di stampare in maniera ancora più produttiva ed efficiente.
Nella stessa occasione è stato presentato il nuovo POP Flexible LED ink. Per quale tipologia di applicazioni è indicato? Quali sono i vantaggi garantiti da questa nuova formulazione?
Questa nuova tipologia di inchiostri UV conta varie certificazioni legate alla tutela dell’ambiente (da sempre gli inchiostri UV Durst non contengono parti volatili nocive per la salute e per l’ambiente) e un bassissimo grado di odore. I nuovi inchiostri permettono di stampare su tutti i materiali rigidi così come su quelli in bobina, garantendo ottima tenuta senza l’ausilio di primer e assicurando grande flessibilità e un effetto lucido molto elevato ed apprezzato.
Si può dire che Durst stia cercando di rivoluzionare il concetto di flusso produttivo, attraverso una strategia denominata “from pixel to output”. Come immaginate la smart factory del futuro e quali sono gli strumenti che un professionista deve necessariamente possedere per non farsi cogliere impreparato?
Da qualche anno tutte le attrezzature Durst vendute hanno permesso ai nuovi clienti di essere conformi ai criteri dell’industria 4.0 grazie soprattutto ai software di gestione come il Durst Workflow e Durst Analytics, che fanno parte della configurazione base delle nostre stampanti. Nella nuova Smart Factory sono i dati e le informazioni a svolgere un ruolo molto importante, in quanto permettono di lavorare in maniera sempre più efficiente, controllando i vari processi produttivi, mettendo in evidenza eventuali potenziali di miglioramento fino ad arrivare ad una gestione di manutenzione preventiva che riduce al minimo gli interventi normalmente dedicati alla manutenzione ordinaria. A queste soluzioni si aggiunge poi il nostro Smartshop che si integra perfettamente nel flusso di lavoro aziendale, quale risposta professionale per la gestione dell’e-commerce con tutti i criteri di Editor e rendering per riuscire ad emergere anche nel web.