All’inizio di aprile 2020 l’emergenza coronavirus ha posto un freno all’industria del turismo con conseguenze per l’intera industria. A subirne le conseguenze sono state anche realtà come Fancy Armor, azienda russa fondata da Elena Larina nel 2012 e specializzata nella produzione e decorazione di articoli da viaggio. Per far fronte all’emergenza, l’azienda ha deciso di riconvertire la propria produzione per realizzare mascherine in tessuto riutilizzabili, utilizzando la tecnologia di stampa Mimaki. Fedele al motto “La qualità prima di tutto”, Larina ha ideato una maschera composta da tre strati di neoprene, dotata di una fessura dove inserire filtri removibili. Pur non trattandosi di un dispositivo medico, le mascherine Fancy Armor sono certificate per prevenire la diffusione di malattie trasmissibili tramite effetto droplet, cioè dispersione di goccioline nell’aria.
Per la realizzazione di questi dispositivi, Fancy Armor si è affidata a tecnologia di stampa Mimaki, con la quale ha sviluppato nel corso di questi anni di attività un solido rapporto di fiducia. Dopo aver testato una Mimaki JV150-160 e averne apprezzato le potenzialità, Fancy Armor ne ha introdotta una seconda per potenziare il suo parco macchine, in abbinamento con una pressa termica così da creare un sistema di sublimazione completo.
‹‹Guardiamo con interesse a tutti i nuovi prodotti che Mimaki introduce sul mercato – spiega Larina – Una delle soluzioni di maggiore interesse in questo momento è il modello ibrido Mimaki Tx300P-1800 MkII, che potrebbe rivelarsi un acquisto cruciale per rispondere alle sfide quotidiane che il mercato ci impone, in termini di personalizzazione e tempistiche››.