Puntale, con l’inizio dell’autunno, torna l’appuntamento con la Settimana della Moda Milanese. L’edizione di quest’anno si è svolta dal 22 al 28 settembre in una veste inedita che ha provato a coniugare dimensione fisica e virtuale, con 23 sfilate dal vivo e 41 online.

Nonostante le restrizioni dovute al distanziamento, i brand coinvolti hanno cercato modalità di engagement per non passare inosservati agli occhi del pubblico.

Una delle iniziative che ha colpito nel segno è stata quella di Fendi che ha scelto di estendere gli inviti alla propria sfilata sotto forma di pacchi di pasta Rummo. La strategia del marchio si inserisce perfettamente in un trend che ha preso piede già da alcuni anni e che vede crescere a vista d’occhio le collaborazioni tra il mondo del fashion e quello della grande distribuzione alimentare.

Nel 2019 ricordiamo la collaborazione tra Barilla e il brand di abbigliamento urban GCDS (God Can’t Destroy StreetWear) che portò alla realizzazione di un’edizione limitata delle confezioni di Spaghetti n.5, in un’insolita versione rosa shocking. O più recentemente quella tra Chiara Ferragni Collection e il marchio OREO.

Queste contaminazioni tra il mondo della moda e quello del food&beverage ci raccontano un nuovo modo di fare marketing che prova a restituire agli utenti un’idea di artigianalità, cura dei dettagli, passione. Che sono poi i punti di forza del “made in Italy”, tanto nella haute couture quanto a tavola.