Prosegue con OZ Interiors il viaggio di WIDE nel mondo dei designer di interni, per capire cosa pensano della tecnologia, se e come la utilizzano, se e come è cambiato il loro modo di progettare. E per scoprire da loro quali sono le ultime tendenze dell’interior decoration e come queste influenzano i gusti.
Una passione comune per il design degli interni e una vasta esperienza in ambiti diversi e presso importanti studi di architettura hanno spinto Anna Orlenok ed Elena Zacharova ad aprire il proprio studio, OZ Interiors, a Milano. Entrambe di origine russa e approdate nel capoluogo lombardo per motivi di formazione e di lavoro, combinano nei loro progetti una continua attività di ricerca – in ambito di tendenze, di novità tecnologiche e di materiali – con una visione internazionale, che non manca di arricchire i loro lavori. Facendo della funzionalità degli spazi e degli elementi di arredo il proprio caposaldo progettuale, puntano a raggiungere in ogni progetto l’armonizzazione tra tradizione e innovazione, gusto e tendenze. E non senza un tocco di artigianalità.
Conoscete le potenzialità della stampa digitale?
Conosciamo molto bene le potenzialità della stampa e della stampa digitale. Entrambe abbiamo avuto la possibilità di scoprire e di utilizzare queste tecnologie durante precedenti esperienze di lavoro presso diversi studi di architettura a Milano, in Svizzera e in Russia. In particolare, l’esperienza di Anna presso un’agenzia pubblicitaria in Russia, dotata di centro stampa con tecnologie digitali di ultima generazione, le ha permesso di acquisire una conoscenza molto approfondita rispetto alla possibilità di stampare e decorare oggetti e materiali diversi. Di conseguenza, fin dall’inizio della nostra carriera abbiamo sperimentato moltissimo, a partire dalla stampa fotografica su tela per quadri di grandi dimensioni fino alla decorazione stampata di pannelli in plexiglass per la cucina, personalizzati con nostri disegni. È stato un percorso molto utile per la nostra attività perché in questo modo abbiamo capito, strada facendo, cosa funzionasse e cosa no, quali applicazioni permettessero la miglior resa e quali invece risultassero poco funzionali in un ambito abitativo.
Come influiscono le tecnologie di stampa più innovative sui vostri progetti?
Dietro a ogni nostro progetto c’è un grande lavoro di ricerca di soluzioni, prodotti e materiali che ci consentano di ottenere il miglior risultato per i nostri clienti in termini di armonizzazione e di funzionalità degli spazi. La tecnologia di stampa entra in gioco nel momento in cui contribuisce a farci raggiungere i nostri obiettivi: carta da parati, piastrelle stampate, film adesivi… sono tutti prodotti oggi a portata di mano che concorrono alla buona riuscita dei progetti. Per fare un esempio, noi usiamo molto i colori e la carta da parati ci aiuta a spezzare la tinta unita con fantasie e disegni molto belli: del resto, le collezioni proposte dai produttori sono ricche di varianti di altissimo livello e di altissima qualità. Lo stesso discorso vale per le piastrelle: le collezioni stampate offrono una scelta vastissima tra fantasie, mosaici e finiture che riproducono altri materiali, come legno, marmo e tessuto. I vantaggi sono moltissimi, non da ultimo quello di poter creare effetti di grande impatto capaci di conferire all’ambiente, o ai dettagli di arredo, un aspetto più ricercato o di lusso, seppur con un prodotto semplice.
Ritenete che il modo di progettare sia cambiato, in funzione della comparsa delle tecnologie di stampa?
Il modo di progettare è cambiato, ma solo in parte. L’obiettivo di uno studio di design è quello di proporre la migliore soluzione possibile rispettando le richieste del cliente e rimanendo entro il budget stabilito. In una parola, sono diversi i fattori che influiscono sulle scelte progettuali. Un esempio calzante è quello della carta da parati impermeabile, che rappresenta di per sé una novità molto interessante nel mondo dei parati in quanto utilizzabile anche per la decorazione del bagno. Tuttavia, viene proposta a un costo ancora elevato, a parità del quale è possibile optare per altri materiali più belli, più durevoli, più resistenti e più adatti all’ambiente bagno, quali pietra naturale, marmi, piastrelle o resina. Perciò, se da un lato grazie alla tecnologia un materiale fino a poco tempo fa impensabile per il bagno è oggi disponibile, e anche con stampe molto belle, dall’altro non è detto che un designer lo scelga, perché ci sono anche altre considerazioni che pesano sulla decisione. In questo senso, siamo convinte che i fondamentali della progettazione siano ancora gli stessi. La tecnologia rappresenta uno strumento decorativo in più, che può fare tendenza e che aiuta, in alcuni casi, a rispondere a specifiche esigenze progettuali.
Qual è il loop: sono i gusti a cambiare in funzione della tecnologia, oppure la tecnologia è lo strumento per rispondere ai gusti che cambiano?
Bisogna, secondo noi, fare una distinzione tra gusto e tendenze. Il gusto è qualcosa che arriva da lontano, perché appartiene al bagaglio culturale di un Paese. In Italia, ad esempio, domina uno stile minimal ed elegante, con colori soft e con arredi di design. Le tendenze sono direttamente legate all’evoluzione delle tecnologie di produzione e non mancano di esercitare un impatto sul gusto. È così che, negli ultimi anni, negli ambienti minimal e puliti delle abitazioni italiane sono apparsi elementi quali carte da parati, pellicole adesive o piastrelle – ultimamente persino con finiture dorate o superfici lucide – a introdurre dettagli più vivaci o più ornamentali. E questa contaminazione non riguarda solo l’abitazione, ma anche spazi pubblici o di accoglienza. Pensiamo alle spa, dove siamo abituati a vedere decorazioni realizzate con le piastrelle stampate, generalmente con fantasie cromatiche. L’ultima frontiera in questo ambito riguarda il tessuto: riprendendo una tendenza della moda, alcune spa hanno iniziato a usare piastrelle stampate con decorazioni che richiamano visivamente e a livello tattile alcuni tessuti, quali il tartan. Anche questo è un esempio di contaminazione legata all’affermarsi di una tendenza tecnologica.
Come cambiano i materiali e qual è il vostro rapporto con i fornitori?
La carta da parati è il prodotto che utilizziamo maggiormente, insieme alle piastrelle. Anche perché riusciamo sempre a trovare la soluzione adatta, grazie alle variegate collezioni proposte dai produttori. Una parte importante del nostro lavoro consiste proprio nel cercare e selezionare i fornitori più vicini al nostro gusto. Ne abbiamo già diversi di fiducia, italiani ma anche stranieri: Dedar, Jannelli & Volpi, la francese Papermint, l’australiana Back to the Wall, nella carta da parati, Ceramica Sant’Agostino e Marazzi Ceramiche, nell’ambito delle piastrelle. Tutti brand impegnati in una continua ricerca di innovazione tecnologica e in ambito di disegni. Non a caso, molti di loro si rivolgono a designer famosi per le collezioni, e questo sta creando un circolo virtuoso di contaminazione tra moda, arredamento e finiture. Ciò che vediamo sugli abiti in passerella, lo ritroviamo nelle proposte per la casa e per gli ambienti.
Come vi tenete aggiornate?
Il nostro lavoro è anche la nostra passione, e questo ci aiuta moltissimo perché ogni esperienza diventa per noi fonte di ispirazione e di conoscenza: una rivista, un viaggio, una mostra, la natura stessa. La ricerca è continua e ci porta, per ogni progetto, a sondare il mercato, a individuare nuovi fornitori, a esplorare gli stili degli interni delle decadi passate, a visitare le fiere di settore, in Italia e all’estero. In questo modo, il processo creativo per noi diventa un processo di aggiornamento e di sviluppo professionale. Per questo, cerchiamo di essere sempre in sintonia con le nuove tendenze per poterle combinare con materiali e tecnologie consolidate nel tempo. Crediamo, infatti, che i progetti migliori siano quelli che riescono a unire in modo armonioso tutti gli elementi appena elencati, innovazione e tradizione, gusto e tendenze. E anche un tocco di artigianalità, che non manca mai nei nostri interni.